L’AFFRESCO DI SAN MICHELE ARCANGELO

Il soprastante affresco secentesco, con dimensioni di cm. 180 x 160, raffigura San Michele Arcangelo che
schiaccia e trafigge il demonio reggendo una bilancia con cui pesa le anime dei defunti, ed è inserito in
una corposa ed elaborata cornice con motivi zoomorfi e fitomorfi.
La figura dell’arcangelo, munita di elmo piumato, corazza, pteruges e caligae di foggia romana, è ritratta
in una posa assai dinamica ma nel contempo realistica e non teatrale. La dinamicità del gesto è

TORCHIO DI CERIDO

Il Torchio di Cerido, con annesso frantoio oleario, è uno straordinario manufatto del XVII secolo. Riscoperto intorno al 1980, è stato restaurato per offrire testimonianza di una tecnologia rimasta sostanzialmente immutata dall’epoca medievale e fondamentale in una realtà economica che aveva nel vino uno dei suoi elementi principali.
Il torchio apparteneva ad una famiglia che, oltre ad utilizzarlo direttamente, lo noleggiava a famiglie vicine.
Il salvataggio del manufatto, donato alla Città di Morbegno da Armando Alberti e dai fratelli Margnelli, si deve a Giacomo Perego.

VIA OSPITAL VECCHIO

Sorgeva qui l’antico ospedale del borgo (1563), nella contrada allora chiamata Berlenda, la cui antichità è testimoniata dai frammenti di affreschi quattrocenteschi presenti nell’edificio dell’ospedale, adiacente al palazzo municipale.
Si ricordi la via come luogo di nascita della poetessa Gisella Passarelli (1913-2010).
Da qui è possibile raggiungere il centro di Morbegno proseguendo verso l’incrocio dove sorge lo stabilimento conserviero Rocca Luigi & Figlio S.R.L, fondato nel 1870, oppure salire verso il Belvedere per godersi la città dall’alto.

PALAZZO SCOLASTICO DI CAMPOVICO

Il Palazzo comunale di Campovico fu costruito tra il 1912 e il 1913, grazie all’aumento delle entrate dovute alla costruzione della centrale idroelettrica per produrre energia per la linea ferroviaria.
Durante la Prima Guerra Mondiale venne trasformato in caserma.
In seguito all’accorpamento del Comune di Campovico a quello di Morbegno nel 1938, il Palazzo è stato destinato ad uso esclusivamente scolastico.

PIAZZA ALDO LUSARDI

Piazzetta che prende il nome dal sottotenente Aldo Lusardi (1908–1935), morbegnese che morì a soli 27 anni nella guerra d'Africa per la conquista dell'Etiopia, e venne decorato con la medaglia d'oro d'Africa al Valor militare.

PALAZZO MALACRIDA

Partendo da piazza Lusardi, se saliamo lungo la via, sulla destra, troviamo Palazzo Malacrida: una costruzione aristocratica, eretta dai discendenti della nobile famiglia.
L’esterno è caratterizzato da ampie pareti lisce di color grigiastro con piccole decorazioni verdi attorno alle finestre.
Per opera dell’architetto Pietro Solari, il palazzo al suo interno presenta struttura e decorazioni che attingono sia al rococò di orientamento mitteleuropeo, sia al barocco lombardo.

CHIESA DI SAN PIETRO

La chiesa fu costruita nel 1337, consacrata nel 1341 e intorno al XVII secolo è stata oggetto di ristrutturazione che la porterà all’edificio attuale.
L’ingresso è costituito da un grande portale barocco in marmo nero sormontato da un’ampia finestra. Sui due battenti del massiccio portone ligneo sono scolpiti i simboli di san Pietro (le chiavi, il gallo, la tiara, la croce rovesciata) e di san Paolo (la spada ed il libro) e due motivi floreali ornamentali. A nord svetta il campanile, rialzato nel corso del ‘600.

PONTE DEL BITTO

Viene ricostruito nel 1883 in sostituzione del più vecchio ponte divenuto troppo stretto per il passaggio della strada regia che collegava Colico a Sondrio.
Sul ponte, la statua di S. Giovanni Nepumoceno, costruita da Giovanni Battista Adami nel 1756, è collocata sul parapetto rivolta verso il paese, poggiata su un piedistallo barocco che presenta lo stemma del comune.

PALAZZO DEL MUNICIPIO

In contrada Berlenda, sorgeva il palazzo Castelli di Sannazzaro, parte del quale oggi appartiene al palazzo comunale.
L’attuale palazzo è stato ristrutturato nel Settecento: la nobile famiglia vi dimorò fino a quando la Parrocchia di Morbegno lo vendette al Comune. L’attuale fabbricato sede degli uffici comunali risulta da un ampliamento e da accorpamenti eseguiti a partire dal 1988.

OSPEDALE CIVILE

In piazza Sant'Antonio si affaccia il nuovo ospedale civile, costruito agli inizi dell’Ottocento, grazie alla generosità della famiglia Parravicini, in sostituzione all’ospital vecchio, che risaliva addirittura al 1563, affacciato su via Ospital Vecchio nella contrada Berlenda.

CHIESA DELLA VISITAZIONE A CAMPOVICO

A Campovico, dal punto di vista artistico, merita attenzione la chiesa tardo secentesca della Visitazione, consacrata nel 1706.
In posizione panoramica, rivolge la facciata verso il paese.

ENGLISH
Consecrated in 1706 it is dedicated to the visit paid by the Virgin Mary to Elisabeth, the mother of John the Baptist. Inside there are canvases by famous painters among whom Gianolo Paravicini from Caspano and Andrea Lanzani.

CHIESA E CONVENTO DI SANT’ANTONIO


Chiesa appartenente all’ordine di san Domenico nel 1454, fu consacrata dal vescovo domenicano morbegnese Matteo Olmo nel 1504. Confiscata da Napoleone nel 1798, trasformata in caserma e alla fine acquistata dal Comune subì all’interno varie manomissioni, finché non fu riaperta al culto dal 1925, quando cominciarono i restauri. Dal 1977 è utilizzata come auditorium.
Dell’adiacente convento rimangono integri i due chiostri recentemente restaurati.

CHIESA DI SANTA MARIA MADDALENA IN DESCO


A Desco sorge da un oratorio cinquecentesco la chiesa di Santa Maria Maddalena, che subì alcuni successivi ampliamenti, nel 1888 e nel 1927.
Il portale in pietra della Val Masino è coronato da una lunetta che contiene un affresco raffigurante la Maddalena penitente.
All’interno è esposta la statua in gesso del Sacro Cuore; la pala d’altare è una tela che rappresenta la Crocifissione.
Un’altra tela seicentesca rappresenta la Resurrezione di Lazzaro.

CHIESA DI SAN GIUSEPPE AI PRATI GRASSI


La chiesa di San Giuseppe sorge all’incrocio di via Prati Grassi con Via Quinto Alpini. Dedicata a San Giuseppe, fu consacrata nel 1993 dal vescovo di Como Alessandro Maggiolini.
La chiesa di san Giuseppe si trova in quello che oggi può essere definito il nuovo centro residenziale, commerciale e di servizi.
Progettata dall’architetto Luigi Caccia Dominioni e costruita in calcestruzzo e ghiaia del Bitto, predilige linee curve e sinusoidali.

CHIESA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE

A Paniga, frazione di Morbegno, compare la moderna chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie, progettata dall’architetto Luigi Caccia Dominioni e consacrata nel 1979.
Al suo interno contiene l’icona della Madonna che allatta il Bambino, proveniente dalla primitiva parrocchiale, e una grande croce a Tau che pende sopra l’altare, eseguita da intagliatori andini.

PALAZZO SCOLASTICO

Circa a metà di via Ambrosetti, vennero costruiti gli edifici scolastici: dapprima l'Asilo Infantile e poi il palazzo scolastico, ancora oggi sede della scuola elementare Giulio Spini e della scuola media Ezio Vanoni. Entrambi gli edifici sono stati progettati dall'ingegnere Luigi Buzzetti: l'Asilo infantile fu costruito interamente a spese di Tommaso Ambrosetti e fu inaugurato nel 1924, mentre il palazzo delle scuole fu inaugurato nel 1929.

PIAZZA SANT’ANTONIO

In piazza Sant’Antonio, oltre alla chiesa e al convento dei domenicani, si affacciano il nuovo Ospedale civile e la fontana del cucchiaio, il cui nome è dato dalla sua particolare forma, disegnata dall’architetto milanese Cesare Pellegrini.
Piazza Sant’Antonio, come piazza Tre Fontane e piazza Enea Mattei, rappresenta il punto d’incontro delle vie più frequentate del centro.
A sottolineare la vivacità della piazza vengono allestiti il mercato ogni sabato mattina e la rinomata “fiera del Bitto” in ottobre.

PIAZZA SAN ROCCO

piazza san rocco

A Campovico, dal punto di vista artistico, merita attenzione la chiesa tardo secentesca della Visitazione, consacrata nel 1706.
In posizione panoramica, rivolge la facciata verso il paese.

ENGLISH
For centuries this was the way into Morbegno for travelers coming from Como or Milan. A gateway near to Saint Rocco's Church (16 th -19th centuries) closed the access to the Nuova Mirandola quarter, which reached as far as the old bridge over the River Bitto.

PONTE DI GANDA

ponte di ganda
Il più importante tra i ponti costruiti a cavallo dell’Adda, divenuto ormai uno dei simboli di Morbegno, è il Ponte di Ganda, il cui nome gli deriva dalla contrada in cui fu costruito: Ganda, che è sinonimo di pietraia, zona pietrosa.
Il ponte di Ganda fu costruito nel 1778 dall’architetto milanese Francesco Bernardino Ferrari, dopo che un’alluvione aveva distrutto il precedente ponte degli inizi del ‘500.

VIA EZIO VANONI

Via Ezio Vanoni, con via Tommaso Nani e via Giuseppe Garibaldi, delinea il triangolo elegante della città. Il tracciato della via Vanoni venne aperto nel 1954 ma la via verrà completata, con l’asfaltatura, nel 1957, l’anno dopo la morte dello statista morbegnese, Ezio Vanoni (Morbegno, 1903 – Roma, 1956).
Oggi rappresenta la via più vivace del paese con i suoi numerosi negozi.

VIA FELICIANO NINGUARDA

affresco su via Feliciano Ninguarda
Da piazza san Giovanni, dirigendosi verso via Garibaldi, si arriva in una delle vie più importanti che conduceva alla Berlenda e alla chiesa di San Pietro, via Ninguarda, dove c’era il palazzo di questa nobile famiglia: a ricordo di ciò, nella piccola piazzetta dove si affaccia il ristorante Agnello, fu inaugurata nel 1995 una lapide in bronzo.

PIAZZA ENEA MATTEI

Piazza Enea Mattei
Piazza Enea Mattei (1887-1995), dedicata all’ingegnere , è il punto in cui convergono via Ezio Vanoni, via Ambrosetti e via Carlo Fabani, e da cui diparte via Cappuccini che conduce fino alla piazza della solenne chiesa parrocchiale di San Giovanni.
Ancora oggi definita “piazza Cappuccini” in ricordo del convento seicentesco il cui chiostro fu abbattuto per aprire il viale della stazione, oggi via Ambrosetti, e le cui tracce sono ancora rintracciabili nel profilo del cinema Pedretti.

PIAZZA TRE FONTANE

Origini del nome
Dedicata a Guglielmo Marconi nel 1940, viene ancora definita “Tre Fontane” in ricordo di un’antica fontana a tre getti, sovrastata da una statua di Nettuno, poi demolita: oggi è presente una sola fontana, con due rubinetti, realizzata nel 1880 su disegno dell’ingegner Sisto Zecca.